
Categoria: Meteorologia, igrometro
Inventore/Costruttore: Horace-Bénédict De Saussure (inventore), sconosciuto (costruttore)
Cronologia: finesec. XVIII, inizio sec.XIX
Materiali: per lo strumento: ottone, per la teca: vetro, legno, ottone
Dimensioni: Altezza38. cm, larghezza 12. cm, profondità 11. cm
Inventario: n. 8027 del catalogo 2018, Classe II “Apparecchi relativi alle Proprietà Generali” n.24 nel registro inventariale del R. Gabinetto di Fisica, 1813
Ricerca storica: Prof.ssa Sandra Morelli, Università di Modena e Reggio Emilia
Restauro: Effettuato dalla Associazione Amici del Corni di Modena presso il Dipartimento di Scienze Fisiche, Informatiche e Matematiche nel 2024.
Si tratta di un igrometro, uno strumento usato per stimare l’umidità dell’aria. Fa parte degli igrometri ad assorbimento, così chiamati in quanto il loro funzionamento è basato sulla proprietà che hanno le sostanze organiche di dilatarsi per l’umidità e di restringersi in ambiente secco. È anche detto igrometro a capello o di Saussure, dal nome del fisico che l’ha inventato attorno al 1780: Horace-Bénédict de Saussure (1740,1799). Si compone di un telaio in ottone sul quale è teso un capello, preventivamente sottoposto ad una operazione per sgrassarlo accuratamente. Il capello è trattenuto superiormente da una piccola vite ed avvolto inferiormente attorno a una puleggia a cui è fissato anche un piccolo contrappeso per tenerlo teso. Il centro della puleggia porta una lancetta che si muove su un quadrante ricurvo, argentato e graduato da 0 a 100. Esso porta incisa alla estremità inferiore della scala la scritta in italiano “Secco estremo” e la scritta “Umido estremo” a quella superiore in corrispondenza del valore 100. L’allungamento o l’accorciamento del capello è trasmesso alla lancetta così che le variazioni nello stato igrometrico dell’aria possono essere lette sulla scala graduata.
L’igrometro di de Saussure è stato oggetto di critiche severe. Importanti fisici come Gay-Lussac e Regnault, dopo attente analisi, erano giunti alla conclusione che l’igrometro a capello fosse poco affidabile e in grado di fornire indicazioni più qualitative che quantitative. Tuttavia, nonostante i molti inconvenienti, questo è ritenuto il miglior igrometro sviluppato nel XVIII secolo, in grado di fornire una lettura ragionevolmente corretta.Lo strumento facente parte della collezione dell’Università di Modena e Reggio E. è integro, ad eccezione del capello mancante e di un termometro asportabile citato nel registro inventariale del R. Gabinetto di Fisica, datato convenzionalmente al 1813. È completo di “un fulcro quadrato di legno” e coperto da una teca di lastre di cristallo riunite da filetti di ottone.