
Categoria: Elettromagnetismo, motori
Inventore/Costruttore: Giuseppe Domenico Botto (inventore), Enrico Federico Jest, Torino (costruttore)
Cronologia: sec. XIX, ca.1834
Materiali: Legno, ottone, rame, ferro
Dimensioni: Altezza 72. cm, larghezza 56. cm, profondità 38 cm
Inventario: n. 558 del catalogo 2018, n. 270 nel registro inventariale (dei beni mobili esistenti al 31 dicembre 1870 ) del Gabinetto di Fisica della R. Università di Modena,1870
Ricerca storica: Prof.ssa Sandra Morelli, Università di Modena e Reggio Emilia
Restauro: Effettuato dalla Associazione Amici del Corni di Modena presso il Dipartimento di Scienze Fisiche, Informatiche e Matematiche nel 2023.
È un bellissimo prototipo di motore elettrico a corrente continua, ideato dal Prof. Giuseppe Domenico Botto e costruito dal macchinista del Gabinetto di Fisica dell’Università di Torino Enrico Federico Jest. Lo strumento, risalente agli anni’30 del XIX secolo, rappresenta uno dei primi esempi al mondo di motore elettrico. Questo esemplare è originale e firmato dal costruttore H.F.Jest. Il motore è saldamente ancorato ad una tavola di noce ed è costituito da tre elettrocalamite di cui due con polarità fissa bloccate alla base ed una mobile fra loro con polarità variabile. L’elettrocalamita mobile è mantenuta in movimento oscillante dall’alternante inversione del verso della corrente che la percorre, ottenuta tramite un commutatore a bagno di mercurio. Quando il motore è in funzione, il verso di percorrenza della corrente è tale che una elettrocalamita fissa la attrae e l’altra la respinge, poi il commutatore cambia la polarità e il moto si inverte. Il movimento della elettrocalamita mobile è trasmesso ad una grande ruota di ottone attraverso un meccanismo di biella – manovella.