
L’oscillografo MIAL mod.1160S (dettagli del fronte in Fig. 1 e 2) è uno strumento commercializzato alla fine degli anni ’30 o inizio anni ’40, come si può evincere dal documento tecnico originale datato marzo 1941 (acquisito nell’anno 2023) (Fig.3 e 4). Il documento afferma che il cofano è in lamiera verniciata a fuoco con doppie maniglie per il trasporto. Nello strumento qui presentato, invece, si può notare che la cassa esterna, ad eccezione del pannello frontale, è di legno, cosa molto insolita per uno strumento di natura elettrica ma che si può ipotizzare dovuta alla penuria di materiale metallico nel periodo della II guerra mondiale. Il legno è mimetizzato con vernice nera. Si tratta di uno strumento che impiega valvole e un tubo a raggi catodici di 16 cm di diametro. È a doppia traccia, ossia


è uno strumento che oltre ai normali utilizzi di un oscilloscopio, permette di effettuare il confronto di due segnali di ingresso diversi, ad esempio il confronto con una forma d’onda campione. Il progetto tecnico dello strumento è tale che, unitamente alla persistenza retinica di una immagine nell’occhio umano, le tracce dei due segnali da confrontare risultano sullo schermo perfettamente sincrone. Questa possibilità rendeva lo strumento utile anche per applicazioni mediche, come l’elettrocardiografia.


Fig. 3 Fig. 4
La ditta MIAL
MIAL nasce a Milano nel 1937 ad opera di Adriano e Carlo Pascucci per la produzione di componenti elettronici. Nel 1940 si trasferisce nelle vicinanze di Como e si trasforma in industria bellica. Nel dopoguerra ritorna a Milano in un nuovo stabilimento e nel 1973 si espande, costituendo la Mial Elettronica S.p.a comprendente vari stabilimenti in Italia. Negli anni successivi, insieme con la azienda tedesca Siemens di Monaco, fonda aziende in varie parti del mondo, quali Messico, Argentina, Brasile ed Italia.
L’oscilloscopio
E’uno strumento di misura elettronico che consente di visualizzare, su un grafico bidimensionale, l’andamento nel dominio del tempo di segnali elettrici variabili, come ad esempio correnti, tensioni, ed effettuare misure. I grafici, che appaiono sullo schermo, riportano lungo l’asse Y la grandezza che si vuole analizzare e lungo l’asse X il tempo. Il segnale da esaminare viene prelevato e trasferito allo strumento di misura tramite sonde, che devono essere progettate in modo tale da produrre la alterazione più piccola possibile del segnale di ingresso.
Il tubo a raggi catodici
E’ un tubo a vuoto in cui elettroni emessi da un filamento percorso da corrente sono accelerati verso un anodo tramite una differenza di potenziale. Il fascio di elettroni (raggio catodico), colpendo uno schermo fluorescente, lascia una traccia luminosa. Mediante differenze di potenziale applicate a placche lungo l’asse verticale e lungo l’asse orizzontale del fascio, il raggio catodico può essere deviato in qualunque punto dello schermo. Il tubo a raggi catodici ha avuto largo uso in strumentazione scientifica ma anche televisori e monitor per computer.
Autore: Prof.ssa Sandra Morelli, Dipartimento di Scienze Fisiche, Informatiche e Matematiche